Dei passi che riecheggiano tra le pareti spoglie, rumori inquietanti che spezzano prepotentemente il silenzio della notte, luci che si accendono per poi spegnersi da sole, rubinetti che si aprono.
Le risate di un bambino, apparizioni sinistre e...una casa disabitata da molti anni.
Non una casa qualunque, ma Villa Caboto.
Ci troviamo a Mondello, in Sicilia, in un luogo che custodisce innumerevoli storie e misteri.
Sono davvero molte le leggende che si sono succedute, tanto da rendere impossibile capire quale sia veritiera, ma una cosa è certa: cose strane accadono tra quelle mura.
Costruita tra gli anni '30 e '40 del secolo scorso, essa ha avuto innumerevoli proprietari, alcuni di loro morti in circostanze strane e inspiegabili.
Quelli sopravvissuti invece sono scappati in fretta dalla casa, alternandosi rapidamente fino al 1980.
Dopo tale data nessuno ha più osato acquistarla.
Sembra che intorno agli anni '40 essa sia stata in mano ai nazisti, ma sul suo uso le versioni sono discordanti.
C'è chi dice che fosse un bordello in cui i tedeschi sfogavano gli istinti carnali finché, una notte, mentre essi erano ormai obnubilati dal languore e dall'alcool, un commando americano non fece irruzione trucidando tutti.
Altri dicono invece che fosse un posto in cui i prigionieri venivano trattenuti e torturati atrocemente fino alla morte, e che da allora i loro spiriti infestino quel luogo in cerca di vendetta e giustizia.
Una versione ben più romantica dice invece che la casa era abitata da una famiglia benestante la cui unica figlia era promessa in sposa a un uomo facoltoso, pur essendo innamorata di un semplice bracciante.
Di nascosto essi si incontravano all'interno di un capanno, godendo di quei dolci momenti rubati e fantasticando su un possibile futuro insieme, finché il padre della ragazza non li scoprì.
Colto da una furia omicida esso bloccò la porta di legno con una spranga, rinchiudendoli all'interno di quel loro nido d'amore, dando poi fuoco alla struttura.
Da allora il fantasma di lei apparirebbe sulla porta di casa, in costante attesa di potersi ricongiungere con il suo amato.
Diverse persone invece sostengono che i due innamorati si siano suicidati dentro una delle stanze.
Tra le altre cose riportate negli anni risultano anche:
- Una strana vecchina che affabile, affacciandosi sulla strada, inviterebbe i passanti ad entrare, per poi subito dopo svanire nel nulla.
- Dei carabinieri che, giunti sul posto per una perlustrazione, sembra abbiano fatto ritorno in caserma con pesanti segni di percosse, affermando sconvolti che esseri invisibili li avevano aggrediti.
- Degli operai, impegnati in un'opera di ristrutturazione, fuggirono a gambe levate dopo essere stati spinti giù dalle scale, testimoniando che cose strane accadono tra quelle mura e rifiutandosi di portare a compimento i lavori.
Insomma, Villa Caboto se potesse parlare avrebbe davvero un'infinità di storie da raccontare, la maggior parte di queste capace di far venire la pelle d'oca anche alla persona più stoica.
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