L'altra sera un mio amico si è ammazzato.
Non un amico tra tanti, ma uno dei migliori.
Mi ha lasciato senza dire una parola, senza darmi il tempo di fare qualcosa.
La sera stessa mi hanno chiesto di scrivere un articolo sul giornale, di parlare in prima persona di cosa sia successo.
E adesso voi penserete: cosa ci importa?
Era un mio amico, poteva essere il vostro, poteva essere chiunque di noi.
Non date per scontato il tempo che avete, non rimandate gli abbracci e nemmeno i "ti voglio bene".
L'estate si sa, si porta via i fiori.
Sfiorisce la natura, cadono le foglie e vi si riempie il terreno.
Cadono anche le persone a volte.
Giovedì, ecco, ne è caduta una.
Una tra molte probabilmente, una che fa la differenza tra altre.
Giovedì sera un ragazzo, uno come tanti, si è girato una corda attorno al collo.
Era un ragazzo di quelli che si vedono spesso in giro, col sorriso e l'aria scanzonata, con tanti pensieri nascosti dietro una facciata.
Era un ragazzo che si sarebbe detto spensierato, di quelli che pensi: beati loro.
Eppure la solitudine è una brutta bestia, ti assale all'improvviso quando meno te lo aspetti, ti toglie le speranze, ti priva del futuro.
Perché alla fine non si può sapere cosa ha provato in quel momento, ma una cosa è certa: si è sentito solo.
Solo davanti a un domani che faceva paura, solo davanti a problemi che sembravano più grandi di lui.
Solo da togliersi la vita.
L'ha fatto in punta di piedi, con un messaggio di saluto ai due amici più stretti, con una corda al collo e la fine di un'esistenza e di tanti sogni.
L'hanno trovato quegli amici in casa sua, ad Arcore, quella stessa casa che aveva arredato un pezzo alla volta.
Su una parete c'erano ancora le foto, le cartoline, i biglietti scritti a mano, i segni di una vita intera.
La vita di un ragazzo di 31 anni.
Alessio.
E adesso magari vi chiederete il perché io vi stia dicendo tutto questo.
Lo faccio perché lui poteva essere uno tra altri, lui poteva essere speciale, lui poteva essere solo.
Lo faccio perché il suo nome non scivoli via nella quotidianità come tanti, perché vi ricordi una cosa importante: state vicini a coloro che amate, affinché non si sentano mai soli. "
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