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Il Requiem di Mozart

Un uomo bussa al pesante portone di legno.

Ogni colpo sembra riverberarsi nell'ampio atrio, spezzando così il denso silenzio della notte, facendo sussultare gli abitanti della casa.

Chi può mai essere a quell'ora?

Un domestico si affretta ad aprire con aria guardinga, resa ancora più diffidente quando il suo sguardo si posa sul visitatore il cui volto è nascosto da una maschera che cela ogni lineamento, rendendo impossibile a chiunque riconoscerne le fattezze.

Un lungo mantello nero lo avvolge, mimetizzandolo nell'oscurità, mentre la sua voce è forte e chiara quando richiede di essere ricevuto da Herr Mozart.

Nonostante lo scetticismo il celebre compositore accoglie la sua richiesta, ascoltandolo con aria incredula mentre questo misterioso uomo gli commissiona un'opera per una somma complessiva di 50 ducati.

Non è un'opera qualunque, ma una messa da requiem, che dovrà comporre in quattro settimane e non oltre.

Per Mozart rifiutare quei soldi non è un'opzione valutabile, visto il periodo di penuria, così accetta quell'insolito accordo, che tanto assomiglia a un patto col diavolo.

E forse lo è davvero...


Sul Requiem di Mozart, e sulla sua morte, sono molti gli interrogativi e ancor di più le leggende.

Successivamente alla sua dipartita si era consolidata quasi universalmente la teoria per cui sarebbe stato avvelenato da un invidioso Salieri, alimentando opere al riguardo, ma anche altre ipotesi si sono succedute, tutte prive della possibilità di essere appurate.

Il corpo di Mozart infatti non è mai stato ritrovato, rendendo impossibile ad oggi sperare di scoprire la reale causa di morte con una autopsia postuma, lasciandoci quindi a brancolare nel buio.

Morto la notte tra il 5 e il 6 dicembre del 1791 all'età di trentacinque anni, subito dopo aver finito di comporre la celebre Lacrimosa, egli era a tal punto caduto in povertà da doversi accontentare di un funerale il più possibile spartano.

La salma venne messa in una bara destinata a essere riutilizzata altre volte per poi finire dentro una fossa comune insieme ad altri cadaveri, senza che la posizione rimanesse in alcun modo segnata, andando persa per sempre.

Ed ecco che, subito dopo questi eventi, prese piede la leggenda del celebre Requiem, dovuta al fatto che attorno al committente vi fosse uno spesso alone di mistero mai chiarito nell'effettivo.

Costui rimase realmente nell'anonimato, anche se in molti hanno trovato la sua identità nella figura del conte Walsegg, un nobile che amava dilettarsi come musicista ma che, mancando della giusta ispirazione, spacciava per proprie le opere commissionate ad autori ben più dotati.


Per molti invece l'uomo misterioso altri non era che il diavolo in persona, giunto a far comporre a Mozart la sua stessa messa.


Realtà o fantasia?


L'unica cosa certa è che la sua morte è rimasta un enigma che ancora adesso affascina gli studiosi, nonostante tutto.




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