La luna illumina debolmente le piccole croci di pietra, tra le quali si staglia una figura velata.
Cammina, accarezzando amorevolmente le lapidi, i letti di terra laddove riposano i suoi bambini.
È suo dovere vegliarli, proteggerli, fargli sentire che non sono soli.
Li visita uno a uno, poi tornerà a sedersi al suo posto, in attesa che torni ancora la notte.
La dama velata siede sul mausoleo della famiglia Crespi, nel cimitero di Crespi d'Adda.
Crespi, nato come villaggio operaio, venne costruito dall'omonima famiglia per ospitare coloro che lavoravano nella fabbrica tessile insieme ai loro parenti, ed è stato dichiarato patrimonio dell'UNESCO nel 1995.
Ma chi è quella donna?
Nessuno ha mai saputo dare una risposta certa, c'è chi dice che sia una delle tre virtù teologali, chi invece pensa rappresenti la signora Crespi, ma tutte le leggende coincidono su una versione: che essa scenda nella notte a visitare le tombe dei bambini.
Già, perché il piccolo cimitero è composto in maggioranza da tombe di bambini, il più di essi morti ancor prima di compiere un anno di vita.
La causa della loro morte è da imputarsi a due epidemie di gastroenterite che colpirono pesantemente il villaggio, svuotando le culle delle graziose case operaie.
E il cimitero dove riposano è proprio al centro di tutte le storie che hanno reso Crespi d'Adda un luogo così misterioso e spaventoso, a partire dal mausoleo che si erge maestoso sullo sfondo.
La sua forma piramidale ha infatti spinto molti a ipotizzare che si tratti di un canalizzatore di energie, visto anche il sottile collegamento tra la famiglia Crespi e la massoneria che possiamo riscontrare in molti simboli disseminati nel paese, e che sorga sopra una sorta di "porta per l'inferno".
Proprio questo ha attirato a sé gruppi di satanisti, che spesso si riuniscono nel cimitero per mettere in atto i loro rituali, tra cui le purtroppo celebri "Bestie di Satana".
Anche molti sensitivi sono attratti dall'insolita energia che si può percepire in questo villaggio, non solo al cimitero ma pure al vecchio opificio.
Qua il tempo sembra essersi fermato, così come simboleggia l'orologio posto sull'edificio, fermo alle 16:51, e sempre qua si dice ci si possa imbattere nei fantasmi degli operai morti.
Anche il castello avrebbe il suo personale fantasma, una donna vestita di bianco che si butterebbe dalla finestra.
Insomma, Crespi non è solo una perla tutelata dall'UNESCO, ma anche un luogo pieno di misteri...
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