Dal cellulare di Charles Peck partono 35 telefonate.
Sono telefonate brevi, in cui si sentono solo rumori bassi e indistinti e sussurri incomprensibili.
La fidanzata stringe convulsamente il telefono, il viso esangue, i familiari invece le ascoltano col cuore in gola, non riescono a capire.
Anche perché, Charles, è morto diverse ore prime.
La storia di Charles si inserisce nell'ambito dei contatti telefonici da parte dei defunti, qualcosa di tangibile e appurato che sfugge alla razionalità.
Il 12 settembre del 2008 il treno su cui viaggiava Charles si scontrò con un treno merci, riportando 25 morti e 135 feriti, alcuni dei quali in condizioni critiche.
La causa era da imputare al conducente che, distratto, non aveva fatto caso ai segnali.
Charles era partito pieno di ottimismo, recandosi a un colloquio che gli avrebbe permesso di spostarsi in California con la sua famiglia, un sogno che coltivava da molto tempo e che finalmente stava diventando realtà.
Il suo corpo, fatto a pezzi dalle lamiere, venne ritrovato solo il giorno dopo, mentre dal suo cellulare partivano quelle chiamate. Solo che Charles era morto sul colpo essendo tra i più vicini al punto dell'impatto, quindi come era possibile?
Già da tempo si studiano gli episodi di psicofonia, secondo l'ipotesi che attraverso le apparecchiature elettroniche si possano registrare contatti con l'aldilà.
Il pioniere di questa corrente fu Friedrich Jürgenson che nel 1959, registrando il canto degli uccellini, si accorse che a questi erano sovrapposte delle voci inspiegabili in quanto si trovava da solo al momento.
In base alle sue esperienze egli scrisse un libro, "Dialoghi con l'aldilà", edito nel 1967.
Sono molte le testimonianze riguardo a contatti simili avvenuti subito dopo la morte dei propri cari, anche se la maggior parte di esse viene raccontata in forma anonima, privandoci così della certezza riguardo alla loro veridicità. Questo avviene in parte per desiderio di tutelare la propria riservatezza, in parte per timore di non essere creduti.
Anche solo girovagando sul web ci si può imbattere in diverse storie, in cui viene fatto il nome del defunto ma non quello di chi ha vissuto l'esperienza, ma una cosa le accomuna tutte: lo sgomento e il conforto.
Ida Lupino, attrice e regista, dichiarò di aver ricevuto, a distanza di sei mesi dalla morte, contatti da parte del padre Stanley. Egli voleva lasciarle disposizioni in merito alla sua eredità e darle così il suo ultimo saluto.
Lo stesso Thomas Edison disse che stava lavorando a un progetto in cui credeva fermamente, ovvero quello di creare un telefono capace di comunicare con i defunti.
Ad oggi non ci sono prove sicure riguardo a questi fenomeni, c'è chi tenta di dare una risposta scientifica e chi dice siano solo suggestioni, chi invece crede che sia effettivamente possibile da parte degli spiriti sfruttare i campi elettromagnetici.
E voi cosa ne pensate?
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